La Ristopro Fabriano 2021/22 è al completo. Dopo l’intensa sessione di mercato, in cui i biancoblù hanno dovuto bruciare i tempi poiché la cavalcata nei playoff è terminata solo il 23 giugno, è il momento di parlare col direttore sportivo Simone Lupacchini della nuova squadra allestita.
Direttore sportivo, è soddisfatto del roster costruito per affrontare il primo anno di Serie A2?
«Crediamo di aver fatto il meglio, compatibilmente col budget a disposizione. Ogni qualvolta ci si trova in un campionato nuovo sorgono delle difficoltà, ma le esperienze maturate nel corso di queste stagioni sono state importanti anche per noi, per farci trovare pronti. L’obiettivo è raggiungere una salvezza tranquilla e riuscirci prima possibile. Sulla carta, nel nostro girone ci sono quattro squadre che sembrano superiori, mentre le altre dieci hanno valori simili. Un equilibrio tale da poter mischiare le carte, in un senso o nell’altro».
Quali difficoltà avete incontrato nel mercato di A2, rispetto a quello di B?
«Al di là degli inevitabili costi maggiori, dico con onestà ed un pizzico di orgoglio che non ne abbiamo trovate di particolari. Ci siamo costruiti un’ottima reputazione, in termini di serietà, solvibilità ed organizzazione. Al primo anno di B pagammo lo scotto, adesso invece viene riconosciuta la qualità del nostro lavoro e giocatori italiani reduci da tanti anni di A2, come Benetti o Baldassarre, non hanno esitato ad accettare la nostra proposta».
Il ritorno in A2 coincide con quello degli americani: come siete arrivati ad Arik Smith e Dwayne Davis?
«Il mercato americano è particolare, perché la scelta è molto ampia e l’offerta arriva da tanti campionati differenti, ma la verità è che al momento di individuare l’uomo giusto il margine di manovra è improvvisamente ridotto, soprattutto perché non volevamo giocatori rookie oppure alla prima esperienza europea. Abbiamo cercato di tenere a mente queste peculiarità, investendo un budget non di seconda fascia per Arik e Dwayne. Si tratta di due profili importanti per la A2: Smith è in continua crescita e reduce da esperienze nelle coppe europee, Davis ha qualità offensive assolute e ha manifestato la volontà di rientrare in Europa dopo alcuni anni da protagonista in Sudamerica».
Della squadra vittoriosa in B sono rimasti due senior e tre under: cosa si sente di dire a chi non è stato confermato?
«Nessuna scelta, per quanto dolorosa, può scalfire la gratitudine per ciò che hanno fatto i ragazzi nella scorsa stagione. Le operazioni di mercato sono state dettate da vari motivi: l’inserimento dei due stranieri, la volontà di Radonjic di non rimanere e il passaggio ad atleta senior di Cassar, tanto per elencarne alcuni. Credo che le carriere di tutti abbiano beneficiato dell’esperienza a Fabriano, ci siamo dati tanto a vicenda».
Cosa chiede al pubblico in vista della nuova stagione?
«Di continuare ad esserci vicino, nonostante la distanza per le partite casalinghe sia consistente e le limitazioni di accessi per la pandemia. Lo merita la società per il percorso di crescita compiuto in questi anni, ma soprattutto la famiglia Di Salvo per i sacrifici profusi in questo club».
Ufficio Stampa Janus Basket Fabriano